Il tema di questo mese con gli amici dell'Italia nel Piatto è dedicato alle erbe spontanee e alle piante aromatiche. Argomento culinario davvero indovinato questo, visto il periodo quanto mai favorevole per la ricerca e la raccolta di tutte quelle essenze aromatiche che possono essere usate in cucina per preparare tante prelibatezze culinarie.
Ogni regione ha sicuramente un'erba spontanea caratteristica e una ricetta della tradizione a essa legata. In Campania si raccolgono diverse erbe spontanee nei vari periodi dell'anno, finita la stagione dei cardilli, di cui vi ho parlato nel precedente post, ora è il momento degli asparagi selvatici e delle vitaglie, chiamate anche viticelle o vitalba. Il nome botanico corretto è Clematis Vitalba.
Il nome di quest'erba spontanea deriva probabilmente dall'aspetto della sua foglia che somiglia molto a quella della vite, tra l'altro la vitaglia presenta anche dei viticci molto simili a quelli della pianta dell'uva.
Le vitaglie crescono spontaneamente, a partire dalla tarda primavera, nei campi incolti in varie zone d'Italia.
Alcuni confondono la vitaglia con l'asparago selvatico, tanto che in alcune zone l'ho sentita chimare proprio in questo modo, ma le due piante spontanee sono totalmente diverse, sia nell'aspetto che nel sapore.
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Fonte foto: qui |
La vitaglia ha un sapore piuttosto amarognolo, decisamente marcato alcune volte. Personalmente è proprio questo sapore che la rende unica e particolare, una vera prelibatezza in cucina. La vitalba viene cucinata in diversi modi, a seconda delle tradizioni locali. Nella mia famiglia (nell'Avellinese) si usa cucinarla a frittata, che io adoro. Nel beneventano inceve usano la vitaglia per fare le frittelle con farina e acqua, devo dire altrettanto buone. Io oggi vi posto la ricetta che preparo più spesso, che è la frittata di vitaglie e che adoro consumare in mezzo a due fette di pane casereccio.
Frittata di vitaglie o viticelle- un bel fascio di vitaglie
- 5-6 uova grandi (dipende dalla quantità di vitaglie)
- Sale
- Olio per friggere
- Pulite le vitaglie, eliminando i filamenti erbacei più duri e rovinati
- Lavate le vitaglie sotto acqua corrente fredda, poi scottatele per 3 minuti circa in acqua bollente salata.
- Scolate le vitaglie e fatele raffreddare
- In una ciotolina battete le uova con il sale, addizionate le vitaglie e mescolate
- Scaldate l'olio in una larga padella e cuocete la vostra frittata di vitaglie.
- E' ottima sia calda sia fredda.
Squisita frittata Nat, un tuffo nelle strade della Napoli che ho imparato ad amare... Bacio a presto
RispondiEliminaCiao Nat, ben ritrovata!
RispondiEliminaNon conosco queste erbe ma l'idea della frittata la trovo semplciemente gustosa!
La vitaglia non la conoscevo ma questa frittata è assolutamente gustosa
RispondiEliminaGrazie Manu
Non conoscevo quest'erba spontanea, grazie, c'è sempre da imparare!
RispondiEliminaNon mi intendo proprio di erbe spontanee non saprei riconoscerle nemmeno avendo una foto davanti! Queste addirittura non le ho mai sentite! un bacio e buona settimana :-*
RispondiEliminamai sentita quest'erba, l'idea dell'amarognolo mi attrae... mi piacerebbe assaggiarla! Inutile, devo fare un corso per riconoscerle, qui vanno tanto di moda! un abbraccio!
RispondiEliminaAdoro le erbe spontanee proprio le ho nel cuore e la frittata è una delle preparazioni che preferisco un bacione
RispondiEliminaNemmeno io conosco quest'erba spontanea ma mi piacerebbe tanto assaggiarla. La tua frittata è gustosissima Natalia!
RispondiEliminaUn abbraccio,
Mary
Non avevo mai sentito parlare di queste erbe, quante cose si imparano. Decisamente i gusti amarognoli delle verdure mi piacciono, dunque credo proprio che incontrerebbe il mio gusto questa bella frittatina! Un abbraccio
RispondiEliminaParticolarissima questa frittata così semplice e genuina. Chissà che sapore particolare, mi incuriosisce proprio tanto. Un bacio
RispondiEliminaNon solo non l’ho mai assaggiata quest’erba, ma nemmeno nei sentita!
RispondiEliminaGrazie, interessante!
Ciao
Elisa