ll fagiolo tondino del Sannio è coltivato in asciutto, in terreni collinari e montani; la semina è effettuata nel mese di aprile, nella zona collinare e nella prima decade di maggio nelle regioni montane del Sannio, allorché le condizioni microclimatiche possono favorire la germinazione; si utilizzano seminatrici pneumatiche che collocano il seme a circa 5 cm.; la distanza tra le file è piuttosto variabile: circa 20 / 40 cm, mentre, l'interfila (spazio sulla fila tra i semi) mediamente risulta pari a 10 / 20 cm; ne consegue una densità di investimento pari a circa 25 piante per m\q. In alcuni appezzamenti, si assiste ancora ad una raccolta manuale; in appezzamenti adatti alla meccanizzazione, la raccolta è affidata alle moderne mietitrebbie opportunamente adattate; interviene quando i baccelli virano al giallo intenso.
La semina viene effettuata, a seconda degli areali, nel mese di aprile e maggio. La sgranatura avviene alla trebbiatura o, nel caso di raccolta manuale – piccoli appezzamenti - dopo la completa essiccazione dei baccelli sulla pianta esposti al sole per circa 5 giorni. I semi vengono essiccati all'aria; la conservazione avviene in sacchetti di tela o lino, in luoghi freschi e ventilati. I materiali e le attrezzature utilizzati per la coltivazione sono quelli ordinariamente presenti in loco ed utilizzati per la filiera dei cereali (fonte informazioni: fagiolo tondino bianco del Sannio (regione.campania.it).
Nelle mie zone questo fagiolo viene cucinato in insalata, soprattutto nel periodo estivo, cotto e condito a crudo con un buon olio extravergine di oliva locale e con l'origano che raccogliamo sulle nostre montagne. Vi assicuro che è davvero ottima.
Siccome è inverno e fa ancora tanto freddo, io oggi ve li propongo nella versione zuppa. Tra gli ingredienti di questa ricetta ci sono la pancetta, il porro e il mais, ma potrete aggiungere anche delle patate a tocchetti e qualche erba aromatica a piacere, tipo rosmarino oppure origano. In ogni caso, non fatevi mancare il pane bruschettato che, vi assicuro, ci sta una meraviglia.
- Lasciare in ammollo i fagioli per tutta la notte
- Il giorno seguente, scolare i fagioli dall'acqua di ammollo e cuocerli in una casseruola capiente per 2 ore a partire dal bollore (non aggiungete sale).
- Pulite e tagliate il porro a rondelle, poi trasferitelo in un'ampia casseruola e soffriggetelo nell'olio con i dadini di pancetta.
- Aggiungete i fagioli con la loro acqua di cottura e lasciate cuocere per 20 minuti circa.
- Aggiustate di sale.
- Servite la zuppa con crostini di pane e un giro di olio extravergine di oliva
Ed ecco le ricette proposte dalle altre regioni
Valle d’Aosta: Vellutata di fagioli
Piemonte: Busecca con Fasòi: Trippa e Fagioli alla Piemontese
Liguria: trofie al pesto con patate e fagiolini
Trentino-Alto Adige: Minestrone di pasta e fagioli
Veneto: Pasta e fagioli di Lamon “stellato”
Emilia-Romagna: Seppie con piselli alla romagnola
Toscana: Cacciucco di ceci
Umbria: Pasta e lenticchie di Castelluccio di Norcia IGP
Marche: Ceci e verdure
Lazio: Burger di ceci
Abruzzo: Gnocchetti con i ceci: ricetta tipica abruzzese
Molise: Calcioni molisani
Campania: Zuppa di fagioli tondino del Sannio
Puglia: Ceci neri della Murgia con vongole
Basilicata: Pasta di legumi Il Mischiglio
Calabria: Lenticchia di Mormanno con salsiccia di polmone
Sicilia: Pasta e ceci per San Giuseppe
Sardegna: Gnoccone di lenticchie con sugo di guanciale e scaglie di pecorino
Lombardia: Trippa alla lombarda con fagioli