Dopo la consueta pausa estiva riprendiamo la nostra rubrica con le amiche di Italia nel Piatto che dedicano il tema di questo mese allo spreco alimentare.
Secondo la FAO oltre un terzo del cibo prodotto nel modo va perso: gli alimenti sono persi o sprecati lungo tutta la catena alimentare, a partire dall'azienda agricola, lungo le fasi di lavorazione/distribuzione e tra le pareti domestiche. Ovvio che tutto questo ha un grosso impatto a livello mondiale, sia dal punto di vista economico che sociale. Pensate che nel 2015 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato tra i suoi obiettivi da raggiungere entro il 2030 anche quello di dimezzare gli sprechi alimentari pro-capite (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica)
Anche noi dell'Italia nel Piatto vogliamo contribuire ad aiutarvi a capire come ridurre lo spreco alimentare in cucina, per la serie non si butta via niente. Pertanto la nostra uscita è dedicata proprio a quelle ricette, della tradizione o realizzate con ingrediente tipico regionale, che ci consentono di recuperare ingredienti che altrimenti andrebbero a finire nella pattumiera.
Una curiosità: l'impronta ecologica
L'impronta ecologica è un indicatore che ci aiuta a valutare quali sono i consumi delle risorse del pianeta, tenendo conto in particolare di quante risorse naturali l'uomo ha bisogno confrontandole con la capacità di rigenerazione della Terra.
Per il calcolo dell'impronta ecologica si tiene conto di tutta una serie di parametri che prendono in considerazione il nostro stile di vita, quantità di risorse consumate e rifiuti prodotti. Ognuno di noi può calcolare la propria impronta ecologica collegandosi al sito del WWF. Ebbene tra le domande oggetto del test vi è proprio quella dedicata allo spreco alimentare e alla nostra abitudine o meno di gettare il cibo avanzato.
La pasta arruscata
La cucina campana è una cucina molto fantasiosa e sicuramente le ricette di recupero non mancano. Quando la pasta avanza di sicuro quello che va per la maggiore è la frittata di spaghetti. Bianca o rossa che sia la frittata di pasta è un primo piatto che piace sempre tanto e che spesso viene realizzata a prescindere dall'avere o meno la pasta avanzata.
Un altro modo per consumare la pasta al sugo che avanza, in particolare se si tratta di pasta corta e liscia è quella di ripassarla in padella e farla "arruscare" ovvero abbrustolire con l'olio, eventualmente con una bella aggiunta di formaggio grattugiato che contribuisce a formare una crosticina ancora più croccante.
Venite con me e vediamo come realizzare questa semplice, veloce e gustosa ricetta di recupero.
Ingredienti
- Pasta al sugo avanzata del giorno prima
- Sugo di pomodoro se avanzato
- Olio extravergine di oliva
- Formaggio grattugiato (facoltativo)
Procedimento
- Versate un filino di olio extravergine di oliva in una padella e fatelo riscaldare
- Aggiungete la pasta, un po' di sugo di pomodoro e fate abbrustolire la pasta a fiamma dolce: il segreto è non girare subito la pasta ma aspettare che si formi la crosticina su un lato e poi rivoltare.
- Il formaggio può essere aggiunto a piacere insieme alla pasta.
- Servire caldo.
Ed ecco le altre ricette antispreco proposte oggi
Trentino-Alto Adige: Polpette al formaggio con nastri di zucchine
Veneto: Crostino di sardine e cavolo rosso
Emilia-Romagna: Tagliatelle con ragù di croste di Parmigiano Reggiano
Toscana: Zuppa ripiena del Casentino
Umbria: Panzanella umbra, ricetta della tradizione contadina
Lazio: Bucce di patate cacio e pepe
Abruzzo:Ciaudella: la panzanella in versione abruzzese
Molise: La ciavedella
Puglia: Cialledda pugliese
Basilicata: Minestra maritata
Calabria: Frittata di pasta con ‘nduja di Spilinga
Sicilia: Spaghetti ca' muddica atturrata
Sardegna: Fregula istuvada
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Ma che idea super, Nat, mi piace moltissimo questa pasta! Bentrovata, un abbraccio grande :)
RispondiEliminaA casa mia la pasta riscadarlta del giorno prima sì mangiava anche a colazione. Mi ricordo che con le mie sorelle spesso si litigava. Questa pasta sveva un sapore straordinario soprattutto se era quella della domenica con il sugo.
RispondiEliminaQuesta pasta me la mangerei anche a colazione, quando si creano le crosticine in padella, beh: io ne vado pazza letteralmente! Un abbraccione cara e buona giornata :)
RispondiEliminaIo adoro la "pasta riscaldata", soprattutto quando diventa bella abbrustolita! Ottima la tua proposta Natalia!
RispondiEliminaBaci,
Mary
Buonissima!!! così è come la faceva mia madre la domenica sera. Ripassava in padella con l'olio le tagliatelle avanzate a pranzo e con il parmigiano faceva formare questa bella crosticina! Che ricordi, un piatto meraviglioso! Grazie per questa bella ricetta
RispondiEliminaGià solo il nome di questa pasta mi fa venire fame. Adoro le crosticine!
RispondiEliminadavvero supersaporita, la mia nonna era bravissima a farla, lei utilizzava la pasta e fagioli, un abbraccio!
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